Con Pasqua alle porte, molti si chiedono cosa preparare per il famoso pranzo ma ancor di più cosa mangiare il giorno successivo: la Pasquetta.
Il desiderio di preparare qualcosa d’originale per il pranzo di Pasquetta, preoccupa quasi più del pranzo pasquale vero e proprio perché si teme che i nostri ospiti pensino che si stia riciclando il menù del giorno prima. Motivo per cui, molti si spingono a rivisitare vecchie ricette regionali. Si potrebbe pensare, allora, alla saporita cucina Toscana, a quella speziata dell’Umbria o, ancora, alla leggerezza della cucina Ligure. Niente di tutto questo. Se vogliamo stupire i nostri commensali, dobbiamo visitare la “misteriosa” cucina Sarda.
Ecco il menù: pane guttiau, spaghetti con carciofi e bottarga, agnello arrosto con patate, finocchi selvatici al burro e papassini.
Il primo, è l’ideale per accompagnare sfiziosi antipasti, si tratta di sottilissime sfoglie di pane da avvicinare a formaggi, salumi o sottaceti.
Per gli spaghetti, invece, occorrerà pulire bene i carciofini, tagliarli a spicchi ed immergerli in una soluzione d’acqua e succo di limone. Soffriggete in olio d’oliva quattro spicchi d’aglio e, subito dopo, mettete i carciofini (che devono comunque mantenersi al dente), aggiungete sale e peperoncino. Cuocete la pasta e versatala direttamente sui carciofi, grattugiate la bottarga a scaglie grosse e servite.
Per cucinare l’agnello al forno, occorre preparare prima un trito di prezzemolo aglio e sale che cospargerete sull’agnello e ponetelo nella parte superiore della griglia del forno. Posate le patate tagliate a rondelle in una teglia con acqua, sale olio e sistematele sotto la griglia dove avete appena messo l’agnello. Il calore scioglierà il grasso che andrà a condire ulteriormente le patate. Fate cuocere il tutto a fuoco medio per circa un’ora.
I finocchi, invece, vanno tagliati a pezzi grossi e cotti in acqua salata bollente per intenerirli. Sciogliete qualche noce di burro in una casseruola, adagiate i finocchi e aggiungete un tocco di cannella in polvere e irrorate con del latte; gratinate a temperatura alta per dieci minuti e servite. Questo contorno servirà per stemperare leggermente il sapore forte dell’agnello.
I papassini, invece, saranno i dolcetti che allieteranno i vostri ospiti.
In un impasto di uova, farina, zucchero e strutto mettete l’uva sultanina, dell’arancia candita ed amalgamate il tutto. Stendete la sfoglia e ritagliate delle piccole formine a vostro piacimento che disporrete in una teglia unta e cuocete. Dopo venti minuti cospargete il tutto con una glassa preparata con zucchero a velo ed acqua. Cuocete ancora per qualche minuto per solidificare la copertura.
Abbinamenti
Accompagnate le vostre “fatiche” con vino bianco abbastanza strutturato, per passare poi ad un rosso avvolgente e pieno di corpo da accostare all’arrosto. Per il dolce, invece, l’ideale è un vino passito profumato e vellutato. L’ideale sarebbe sposare questi piatti con vini sardi: Cannonau, Bovale, Monica di Sardegna e Vermentino di Gallura, ad esempio. In mancanza di vini sardi validi si può optare per vini come Barolo, Amarone, Taurasi, Brunello di Montalcino o Chianti Classico Riserva.
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